SANT’ANGELO DI ROCCALVECCE, IL PAESE DELLE FIABE

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Nel 2017 l’idea di trasformare vicoli e case in un museo a cielo aperto capace di far sognare i visitatori

di Chiara Di Fede

La Fiaba è il luogo di ogni “C’era una volta”, sia per i piccoli che per i grandi sognatori. La difficoltà maggiore potrebbe essere quella di trovare la strada giusta, il “sentiero dei mattoni gialli” che possa condurre i viaggiatori nel magico paese delle fiabe come guidò Dorothy alla Città di Smeraldo per incontrare il Mago del Regno di Oz.

Semplici fantasie, si potrebbe pensare, eppure nell’incantevole Tuscia, camminando di buona lena, scarponi ai piedi e zaino in spalla, lungo un suggestivo tratto (per complessivi venti chilometri, oppure in auto) conosciuto come il “Sentiero dei castelli e delle fiabe” che unisce il borgo fantasma di Celleno Antica a Roccalvecce, il Paese delle fiabe esiste davvero.

E’ il piccolo borgo di Sant’Angelo di Roccalvecce, frazione del Comune di Viterbo.


DESTINATO ALL’ABBANDONO, IL PICCOLO BORGO, CON I SUOI 200 ABITANTI, E’ TORNATO A VIVERE GRAZIE AI MURALES

Dimenticato da tempo con i suoi circa duecento abitanti, Sant’Angelo di Roccalvecce era condannato a subire il destino di molti piccoli centri della Tuscia viterbese: spopolamento, deterioramento ed infine abbandono ma, nel 2017, la stella dei desideri realizza il sogno dei suoi residenti ed il borgo di sant’Angelo, piano piano, è tornato a vivere, molte attività commerciali hanno riaperto i battenti, ne sono nate di nuove, comprese case vacanze e b&b e centinaia di migliaia di turisti affollano i suoi vicoli tutto l’anno. Torniamo però all’inizio. Nel 2017 l’Associazione culturale ACAS lancia l’idea di creare un museo a cielo aperto con murales, installazioni e mosaici dedicati al mondo delle fiabe e delle leggende per la riqualificazione e il rilancio di Sant’Angelo. Il 27 novembre dello stesso anno il primo grande murales colora la facciata di un’abitazione aprendo la strada per il Paese delle meraviglie: Alice ed il Bianconiglio, con il suo immancabile orologio da taschino, un’opera di circa 70 metri quadrati realizzati dall’artista Tina Iodice, dà il via a questo straordinario progetto artistico e culturale, che prevede la creazione di 100 opere nell’arco di sei anni.


IL PROGETTO PREVEDE LA REALIZZAZIONE DI 100 OPERE IN 6 ANNI ISPIRATE ALLE FAVOLE DI TUTTI I TEMPI

Tra le storie che raccontano i muri di Sant’Angelo ci sono anche quella di Don Chisciotte della Mancia, impegnato nella sua lotta contro i mulini a vento, del Gatto con gli Stivali e de Il Piccolo Principe; non mancano gli omaggi ad Italo Calvino, con la rappresentazione di “Rosmarina”, tratta da Fiabe Italiane ed a Gianni Rodari, con L’Albero delle Matite. Il viaggiatore si troverà a perdersi tra le stradine di sant’Angelo, scoprendo fiabe su murales negli angoli più impensati, oltre che sulla via principale ed anzi capiterà di essere invitati proprio dai residenti a salire sui loro balconcini per ammirare meglio le opere che raccontano secoli di storie frutto del magico mondo delle fiabe. Pinocchio, La sirenetta, Cappuccetto Rosso, Cenerentola, la meravigliosa rappresentazione de La Bella e la bestia che, si racconta, sia stata ispirata ad una storia vera accaduta sulle sponde del Lago di Bolsena, Merlino e la spada nella roccia, che è proprio lì in attesa che qualcuno la estragga per rivendicare il trono del Re Pendragon, Biancaneve ed i sette nani, la Bella addormentata nel bosco. Presso le attività commerciali di sant’Angelo troverete, in distribuzione gratuita, anche una piantina di tutte le opere che potrete ammirare e che vi faranno davvero sognare. Ci si perde in questo piccolo gioiello del Fantastico che, nel corso degli anni, ha attirato street artist da tutta Italia e non solo, pronti a superarsi ed a lasciare traccia di sé nella meravigliosa narrazione  di quelle fiabe che hanno popolato e che ancora popolano l’immaginario di grandi e piccoli.


ALTRI BORGHI DELLA ZONA HANNO SEGUITO IL VIRTUOSO ESEMPIO DI SANT’ANGELO DANDO VITA AD UNA RETE TUTTA DA SCOPRIRE

Seguendo l’esempio di Sant’Angelo di Roccalvecce, altri due borghi hanno deciso di dare vita e fantasia alle mura delle proprie abitazioni: a Castel Cellesi sono comparsi Lupin, Jeeg Robot e Pollon, mentre a Vetriolo si trovano Heidi, Sampei e Holly e Benji.

I due paesini – piccole frazioni di Bagnoregio – si trovano a circa 15 minuti di macchina da Sant’Angelo di Roccalvecce.

La grande rete, scaturita da questo progetto, si fonde anche con alcuni siti archeologici della Tuscia presenti nell’area: villae romane, chiesette medioevali, conventi, edicole storiche. Scriveva Gianni Rodari “..le fiabe aiutano a ricordare, a rivivere, ad esplorare il mondo, a classificare persone, destini, avvenimenti. Aiutano a costruire le strutture dell’immaginazione, che sono le stesse del pensiero. A stabilire il confine tra le cose vere e le cose inventate. Insomma, se le fiabe non esistessero bisognerebbe inventarle” e, possiamo aggiungere, non avrebbero potuto essere fiabe se non avessero donato il sogno di una nuova vita ad un piccolo borgo dormiente.

Last modified: Gennaio 15, 2023