Le montagne avvolgono come un’ostrica la loro preziosa piana, nascondendo mandrie di mucche e cavalli che pascolano libere tra i prati. Uno stile di vita lontano, governato dallo scorrere lento del tempo, si lascia scoprire da chi disseta ancora la curiosità
di Gabriele Rosatelli
Una delle faggete più belle del Lazio si trova a Monte Lupone, comune di Segni. Ci arriviamo percorrendo la strada che taglia in due i Monti Lepini e collega Rocca Massima con il borgo in provincia di Roma. Salendo su per una strada che si inerpica tra le montagne, si percorrono 4 chilometri per poi trovarsi di fronte un panorama straordinario. Immerse in un paesaggio d’altri tempi, le pendici della montagna salgono dolcemente partendo dal Campo di Segni, un luogo spettacolare dove il tempo sembra essersi fermato. Mandrie di bovini al pascolo attraversano tronfie la carrareccia che solca i verdi prati, costellati da piccoli bacini d’acqua dai quali decine di cavalli si abbeverano liberamente nelle corte giornate di febbraio. Qui, i pastori portano avanti tradizioni secolari al riparo dal mondo grazie ai monti tutt’intorno.
Immerse in un paesaggio d’altri tempi, le pendici della montagna salgono dolcemente partendo dalla piana di Segni, un luogo spettacolare dove il tempo sembra essersi fermato
Una volta abbandonata la macchina, si segue una strada sterrata che avvolge la montagna d’inverno come una sciarpa di lana, per poi, dopo circa 500 metri, addentrarsi nel bosco sulla sinistra. Qui inizia la vera salita che ci accompagnerà fin su la cima a quota 1.378 metri. Il percorso non è proibitivo, benché a tratti faticoso a causa della costante salita e dell’assenza pressoché totale di tratti defaticanti nel corso del trekking. Ad accompagnarci e sostenerci nel corso dello sforzo, tuttavia, una spettacolare faggeta che, soprattutto nel periodo autunnale, incanta il camminatore con i suoi colori inondando di meraviglia il declivio nord di Monte Lupone. Questa parte del cammino attraversa il Serrone Lungo, un vallone ricco di faggi secolari che rendono più bella e rilassante la salita fino alla cima.
Ad accompagnarci e sostenerci nel corso dello sforzo, tuttavia, una spettacolare faggeta che, soprattutto nel periodo autunnale, incanta il camminatore con i suoi colori inondando di meraviglia il declivio nord di Monte Lupone
In cima, ad aspettarci, una vista mozzafiato. Lo sguardo si perde a vista d’occhio, regalandoci un panorama a 360 gradi. Da lontano visibili i monti Càntari ed i Simbruini, il vicino Semprevisa e le valli sottostanti. Spesso, un mare di nebbia si occupa di accogliere il camminatore ormai vicino alla vetta, regalando uno spettacolo indimenticabile in grado di trasportare le menti in luoghi lontani e nascosti.
Last modified: Febbraio 5, 2025