CON LA PRIMAVERA AI CASTELLI TORNA “LA VIGNAROLA”

Written by | ENOGASTRONOMIA

Un piatto semplice, appartenente alla tradizione rurale dei Castelli Romani, che con il suo mix di sapori riesce a catturare l’immaginazione del commensale. La Vignarola parla all’immaginazione, incarnando nitidamente tempi lontani e ricordandoci da dove veniamo

di Gabriele Rosatelli

La tradizione contadina rappresenta un patrimonio culturale inestimabile che rende unici i Castelli Romani, da sempre così vicini all’Urbe da viverne l’inevitabile influenza ma al contempo testimoni delle proprie specificità. Ancora oggi la meravigliosa campagna è protagonista indiscussa tra le dolci colline che accompagnano paesi come Lanuvio, Velletri, Marino o Albano, e insieme a loro sono molti i piatti, le usanze ed i modi di dire che hanno attraversato i secoli per giungere fino a noi.


Tra i piatti dell’eredità contadina del periodo tardo invernale e primaverile ce n’è uno particolarmente rappresentativo, simbolo dei “piatti poveri” per eccellenza: la Vignarola

Gli agricoltori del passato erano soliti autoprodurre quasi la totalità di prodotti per il proprio fabbisogno, in più erano dediti al commercio, fosse nelle loro stesse città fosse su piazze più grandi e remunerative come quelle di Roma.


Tra Albano e Velletri nasce così un piatto semplice, fatto con le primizie primaverili dell’orto rimaste invendute dai contadini durante la giornata

Carciofi, lattuga, piselli, fave e cipollotto sono gli ingredienti di un piatto tipico dei “vignaroli”, termine dialettale per indicare appunto i vignaioli, i quali hanno tramandato di generazione in generazione questa ricetta, semplice ma particolarmente gustosa.


Un’altra versione sulla nascita di questa pietanza ne riporta la sua funzione di prova o test, effettuato dallo stesso contadino per vedere se le verdure dell’orto raccolte con la prima sbocciatura fossero abbastanza buone da poter essere vendute e quindi apprezzate dai clienti

Gli ingredienti sono solitamente cotti separatamente per poi condire il tutto con aglio, peperoncino, mentuccia, sale, olio, pepe e vino bianco. Quando assaggerete questo piatto sarete trasportati con la mente tra le vigne soleggiate ed accarezzate da una brezza primaverile dei Castelli Romani, rimanendo stupiti dai sapori delicati di materie prime a chilometro zero e dalla semplicità di un piatto che saprà parlarvi di un territorio a cui è legato da secoli di storia.

Last modified: Agosto 30, 2024