UNA GIORNATA DI SOLE A BASSIANO

Written by | ITINERARI

Conservare la semplicità e il fascino di altri tempi mentre tutt’intorno corre a vuoto verso chissà quale traguardo. Bassiano guarda il mondo dall’alto, felice del suo futuro di tradizione e piccole gioie

di Gabriele Rosatelli

In una vallata considerata sacra da millenni, costellata di monasteri e abitata da potenti famiglie impresse per sempre nei libri di storia, sorge il borgo di Bassiano, protetto dall’alto dal Monte Semprevisa. Dalle origini incerte, le prime testimonianze attendibili si hanno attorno al IX secolo, quando alcuni pastori e contadini si rifugiarono dalle scorrerie barbariche addentrandosi tra le montagne e lasciandosi alle spalle la pianura pontina.


Dalle origini incerte, le prime testimonianze attendibili si hanno attorno al IX secolo, quando alcuni pastori e contadini si rifugiarono dalle scorrerie barbariche addentrandosi tra le montagne e lasciandosi alle spalle la pianura pontina

Nacque, dunque, come castrum fortificato, a difesa dell’importante via di comunicazione conosciuta oggi come “vallone di Bassiano”. Fin dalla fondazione, il legame del borgo con la vicina Sermoneta fu particolarmente stretto, anche a livello amministrativo. La documentazione in nostro possesso dimostra come nel 1235 il clero e le chiese di Bassiano fossero soggette all’autorità della collegiata di S. Maria di Sermoneta. A rafforzare questo legame furono anche le simili sorti di governo temporale, detenuto dagli Annibaldi, prima, e dai Caetani, poi. Furono soprattutto questi ultimi a segnare pressoché l’intera esistenza della comunità, avendo regnato quasi incessantemente su queste terre dal 1298 agli inizi dell’Ottocento. Nel corso dei secoli Bassiano fu attraversata da profondi movimenti religiosi. A testimoniarlo il ruolo che ebbe la comunità della corrente francescana degli spirituali, cosiddetti fraticelli, insediatasi nella grotta di Selva Scura, oggi annessa al Santuario del Crocifisso. Importante, secondo molti, anche il contributo dei Cavalieri templari. Questi giunti sui Lepini avrebbero lasciato traccia del loro passaggio nella chiesa di San Nicola e nell’Abbazia di Valvisciolo.


Importante, secondo molti, anche il contributo dei Cavalieri templari. Questi giunti sui Lepini avrebbero lasciato traccia del loro passaggio nella chiesa di Sani Nicola e nell’Abbazia di Valvisciolo

Tra nugoli di vicoli e scalette labirintiche, ancora oggi possiamo osservare la pianta originale della cittadella, cinta da spesse mura e torri di guardia, mentre le porte sui diversi lati proteggevano gli abitanti dai pericoli esterni. A pochi chilometri dallo smog e dalla caoticità della pianura pontina, piena di fabbriche e strade trafficate, nascosta tre le pendici dei suoi monti Bassiano conserva ancora un ritmo d’altri tempi. È così che si può passeggiare tranquillamente nei pressi del palazzo comunale, fatto costruire dai Caetani nel Cinquecento; osservare la casa che diede i natali ad Aldo Manunzio, uno dei primi editori in Europa e tra i più importanti umanisti italiani; perdersi tra i vicoli per seguire le note provenienti dalla bottega di un liutaio.


È così che si può passeggiare tranquillamente nei pressi del palazzo comunale, fatto costruire dai Caetani nel Cinquecento; osservare la casa che diede i natali ad Aldo Manunzio, uno dei primi editori in Europa e tra i più importanti umanisti italiani; perdersi tra i vicoli per seguire le note provenienti dalla bottega di un liutaio

La magia di Bassiano risiede nella sua semplicità. Quella che rende più vero e prezioso ciò che ormai non abbiamo più modo di apprezzare, facendoci riscoprire la bellezza di un sorriso regalato da uno sconosciuto tra i vicoli millenari in una splendida giornata di sole.


Last modified: Gennaio 15, 2025